martedì 15 ottobre 2013

Quali sono le dimensioni del problema legato al passaggio generazionale in azienda?

Con  il termine “passaggio generazionale” s’intende la transizione del “comando” dell’azienda dall’attuale imprenditore ad un’altra persona molto più giovane, molto spesso uno dei figli. E’ una fase molo critica: gli studi condotti sull’argomento mostrano che solo il 24%1) delle aziende supera il primo passaggio generazionale e solo il 14%1) supera il secondo. A fronte del 70%1) degli imprenditori che hanno un discendente in azienda, ben 80%1) degli imprenditori considera il passaggio generazionale un fenomeno difficile se non impossibile da gestire. A tale proposito è interessante notare che la prima generazione (quella che fonda l’azienda) si ritira, in media, dopo 322) anni di mentre la seconda generazione solo dopo 212). È la conseguenza del ritardo con cui è avvenuto il passaggio generazionale: il 49%2) degli imprenditori non si ritira mai. Il passaggio generazionale, per il nostro Paese, dove le PMI concorrono per oltre il 70%3) del Valore Aggiunto e occupano il 90%5) dei lavoratori è un vero e proprio fenomeno sociale: si stima che ogni anno circa 66.0001) imprese familiari siano coinvolte nel passaggio generazionale, se si considera che nel 2008 il numero medio di addetti per azienda era di 4.14), ogni anno il fenomeno coinvolge circa 270.000 lavoratori.

1)    G Corbetta, L. Gnan, D. Montemerlo, Indagine sulle imprese familiari di piccole e medie dimensioni secondo il modello di indagine MassMutual, 1999
2)  Il passaggio generazionale nelle aziende, Corso di Economia Aziendale a.a. 2010-2011 Sergio Paternostro Università degli Studi di Siena Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali
3)  Fonte ISTAT Annuario statistico italiano 2010 Capitolo 24, Rilevazione sulle piccole e medie imprese e sull’esercizio di arti e professioni; Rilevazione sul sistema dei conti delle imprese
4)    Fonte ISTAT Noi Italia 2011
5)    Fonte ISTAT Censimento generale dell’industria e dei servizi 2001 Tavola Italia

Quali sono le cause più frequenti di fallimento del passaggio generazionale?

Innanzi tutto è bene precisare che il passaggio generazionale (pg) comporta spesso un riassetto organizzativo profondo e che può coincidere con una delle crisi di crescita che le aziende devono superare durante la loro vita (a tal proposito Larry Greiner ha messo a punto un modello molto efficace) e questo potrebbe comportare delle notevoli complicazioni. Tralasciando, quindi, tutte quelle cause indipendenti dal mero pg, ma che possono influenzarlo pesantemente (problemi legati alla situazione economica o finanziaria, problemi legati al mercato o al ciclo produttivo, ecc) e focalizzando l’attenzione solo al pg, una delle cause più frequenti è la sua mancata gestione (si possono distinguere pg programmati, rimandati, elusi e con abdicazione); il rapporto fra senior ed junior è un’altra delle cause principali (è possibile identificare pg all’insegna della continuità oppure pretesi, traumatici o coinvolgenti). La struttura organizzativa dell’azienda (sovrapposizione dei ruoli fra famiglia, proprietà e manager) e della famiglia (numero di senior e di junior coinvolti) sono invece le variabili che intervengono nel caratterizzare il pg rendendolo di fatto “unico”. È quindi impossibile definire “una ricetta valida per tutti”, è necessario valutare ogni caso come a se stante e programmarlo adeguatamente.