Con il termine “passaggio generazionale” s’intende la
transizione del “comando” dell’azienda dall’attuale imprenditore ad un’altra
persona molto più giovane, molto spesso uno dei figli. E’ una fase molo
critica: gli studi condotti sull’argomento mostrano che solo il 24%1)
delle aziende supera il primo passaggio generazionale e solo il 14%1)
supera il secondo. A fronte del 70%1) degli imprenditori che hanno
un discendente in azienda, ben 80%1) degli imprenditori considera il
passaggio generazionale un fenomeno difficile se non impossibile da gestire. A
tale proposito è interessante notare che la prima generazione (quella che fonda
l’azienda) si ritira, in media, dopo 322) anni di mentre la seconda
generazione solo dopo 212). È la conseguenza del ritardo con cui è
avvenuto il passaggio generazionale: il 49%2) degli imprenditori non
si ritira mai. Il passaggio generazionale, per il nostro Paese, dove le PMI
concorrono per oltre il 70%3) del Valore Aggiunto e occupano il 90%5)
dei lavoratori è un vero e proprio fenomeno sociale: si stima che ogni anno
circa 66.0001) imprese familiari siano coinvolte nel passaggio
generazionale, se si considera che nel 2008 il numero medio di addetti per
azienda era di 4.14), ogni anno il fenomeno coinvolge circa 270.000
lavoratori.
1)
G
Corbetta, L. Gnan, D. Montemerlo, Indagine sulle imprese familiari di piccole e
medie dimensioni secondo il modello di indagine MassMutual, 1999
2) Il passaggio generazionale
nelle aziende, Corso di Economia Aziendale a.a. 2010-2011 Sergio Paternostro Università degli
Studi di Siena Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali
3) Fonte
ISTAT Annuario statistico italiano 2010 Capitolo 24, Rilevazione sulle piccole
e medie imprese e sull’esercizio di arti e professioni; Rilevazione sul sistema
dei conti delle imprese
4)
Fonte
ISTAT Noi Italia 2011
5)
Fonte
ISTAT Censimento generale dell’industria e dei servizi 2001 Tavola Italia