domenica 30 giugno 2013

Fare i conti con i costi

Il costo dei prodotti/servizi destinati alla vendita ha molte componenti:
  1. il costo di acquisto delle materie prime (imprese di produzione) o dei beni acquistati e poi rivenduti (imprese commerciali): è la componente più intuitiva e si determina con la valorizzazione della distinta base.
  2. il costo di trasformazione ovvero:
    • il costo delle lavorazioni interne. Il costo delle lavorazioni interne è spesso confuso con il costo del personale coinvolto nella lavorazione, che ne costituisce una componente importante ma non l’unica: è necessario tener conto di tutto ciò che si utilizza nella lavorazione: materiali di consumo, energia elettrica, ammortamenti cespiti di produzione, costo del personale ausiliario ed indiretto (non di struttura).
    • il costo delle lavorazioni esterne. Sovente il costo delle lavorazioni esterne (per esempio i trattamenti termici dei componenti metallici) sono inserite nelle distinte base.
  3. i costi specifici per quel prodotto quali la progettazione (se esterna) o i costi di trasporto (di una commessa).
  4. gli ammortamenti e le manutenzioni specifici: p.e. un stampo utilizzato solo per un determinato prodotto.
L’implementazione della contabilità analitica è una scelta strategica, se efficiente dà un reale vantaggio competitivo a costi molti contenuti.

domenica 23 giugno 2013

Perchè cambia l'organizzazione?

Le aziende sono dei sistemi complessi che, nel tempo, continuano a cambiare, è quindi normale che l’organizzazione “pensata tempo fa” cominci a mostrare delle lacune. Il fatto che le aziende siano dei sistemi complessi e che sia necessario un approccio per processi è da considerarsi acquisito; non a caso tale approccio è chiaramente indicato anche nella norma UNI EN ISO 9001:2008 che può essere applicata “a tutte le organizzazioni, indipendentemente da tipo, dimensione e prodotto finito”.
L’esperienza insegna che la strategia e la struttura, che dovrebbe adeguarvisi di continuo, di un’azienda subiscono profondi cambiamenti attraversando le seguenti fasi:
  • Gli inizi sono legati ad una singola attività, rivolta ad una limitata area geografica; la struttura organizzativa è imperniata sul solo ufficio "amministrativo".
  •  Segue l’ampliamento geografico delle vendite che porta alla formazione di una struttura organizzativa articolata in unità centrali e periferiche.
  •  Ad un certo punto è necessario sviluppare la struttura con la costituzione di elaborate strutture organizzative funzionali e di staff.
  •  Alla fine l’attività si diversifica a tal punto da richiedere organizzazioni multi divisionali.

venerdì 14 giugno 2013

L'importanza del budget di cassa

Un lettore ha scritto:
Ho riflettuto a lungo prima di fare un investimento, ho fatto e rifatto i conti dei costi e dei ricavi e alla fine mi sono deciso. Non capisco perché non ho i soldi per continuare; i conti sono in linea con il budget …
L’importanza che le risorse finanziarie hanno nella gestione di un’azienda impone che la verifica della fattibilità economica degli investimenti sia integrata da un’analisi finanziaria; in altre parole Conto Economico previsionale (l’analisi costi/ricavi) consente di verificare la redditività di un business plan (o più genericamente di un investimento) ma solo il budget di cassa (o di tesoreria) consente di verificare la disponibilità delle risorse necessarie alla sua attuazione. Il budget di cassa, attraverso il confronto dei flussi finanziari previsti, consente di prevedere eventuali esigenze di finanziamento legate alla tempistica con cui si manifestano le entrate e le uscite. Gli investimenti sono spesso caratterizzati da un inizio in cui le uscite sono ingenti e le entrate sono scarse. In seguito le uscite si riducono alla componente dei costi proporzionali e le entrate crescono grazie alle nuove vendite; se non adeguatamente previste le uscite della prima fase mettono l’azienda in condizioni di non poter sostenere quelle della seconda fase bloccando l’investimento e trasformandolo da opportunità a perdita.

lunedì 10 giugno 2013

IRR e Payback

L’IRR è l’acronimo dell’Internal Rate of Return che tradotto in italiano significa Tasso Interno di rendimento (TIR) e rappresenta il tasso d’interesse di un investimento finanziario equivalente all’investimento in esame, ovvero che genera la stessa uscita iniziale (l’entità dell’investimento) e le stesse entrate (gli incassi generati dall’investimento negli anni successivi). Spesso l’IRR è confrontato con il costo delle risorse finanziarie (cf) con cui si realizza l’investimento, siano esse proprie o di terzi; l’investimento è conveniente solo nel caso in cui IRR > cf.
Il Payback indica, invece, il periodo necessario affinché la somma delle entrate generate dall’investimento eguagli l’uscita legata alla sua realizzazione ed é, quindi, espresso in anni.
Entrambi gli indici valutano la sostenibilità finanziaria dell’investimento ovvero la capacità dell’investimento di generare flussi di cassa adeguati a coprire i finanziamenti necessari alla sua realizzazione. Per quanto importante, se non fondamentale, tale approccio è comunque una valutazione parziale e a volte insufficiente: si pensi, per esempio, agli investimenti volti a migliorare la sicurezza o a ridurre l’inquinamento ambientale, oppure imposti da nuove normative o inerenti l’R&D.

domenica 2 giugno 2013

Cosa deve riportare il mansionario

Un mansionario, o job description, è un documento volto a definire in forma scritta le mansioni di una specifica posizione. L’organigramma e l’insieme dei mansionari definiscono l’organizzazione aziendale. Affinché un’organizzazione sia efficiente è necessario che non vi siano sovrapposizioni fra i mansionari: più persone possono coprire la stessa posizione, ma non vi devono essere più posizioni che prevedono la stessa mansione. 

Per quanto ci si impegni, è improbabile che si riesca ad elencare tutte le mansioni svolte dalla persona che copre il ruolo in esame; al fine di evitare un utilizzo letterario del mansionario è opportuno definirne la “mission”, ovvero l’obiettivo che tale posizione ha nell’organigramma aziendale. 

Indispensabile, inoltre, riportare nel mansionario il nome della posizione gerarchicamente superiore e il nome delle eventuali posizioni coordinate (i subalterni), in tal caso è bene riportare sinteticamente le mansioni dei subalterni di cui si deve rispondere. L’elenco delle responsabilità, degli obiettivi da perseguire, delle deleghe, delle competenze richieste e dei mezzi di coordinamento (con il resto della struttura organizzativa) sono altri elementi qualificanti di un mansionario. 

Un mansionario “ben fatto” consente la valutazione delle performance e la definizione di un piano di formazione